Voglio scrivere di Rimini e del cinema, mi sono detta. Dopo aver scandagliato l’utilizzo di questa città nella letteratura moderna e nella canzone italiana ho pensato che ciò che mancava per completare il mio quadro fosse il rapporto tra Rimini e il cinema. Ma come si può parlare di questo connubio senza affrontare la questione Federico Fellini?
Gli amanti del grande maestro del cinema non ne abbiano a male ma voglio provare a far senza. Voglio provare a raccontare la Rimini del cinema italiano e internazionale (sì perché c’è anche un risvolto internazionale!) senza citare Federico Fellini.
Per cui esperiamo la pratica e diciamo sin da subito che il bellissimo Amarcord e I Vitelloni hanno Rimini sullo sfondo, anche se la città è stata ricostruita a Cinecittà e non ripresa dal vero. Adesso possiamo passare ad altro cinema…
Cominciamo dal ruolo più svampito interpretato da questa città: Rimini Rimini, un film del 1987 (regia di Sergio Corbucci) che racconta la vacanza all’italiana degli anni dei rampanti yuppies (young, urban, professional. Letteralmente: giovani, urbani, professionisti). Tradimenti e tresche amorose si consumano tra le spiagge e i locali notturni. Colori e toni sgargianti fanno da sfondo a storie altrettanto sgargianti e inverosimili.
Ma gli anni sono quelli del “tutto è possibile” e allora passi il culturista che ha il solo interesse per i suoi muscoli, passi il pretore pudico contrario alla pornografia sedotto da un’avvenente giovane, passi il prete che conosce la suora in motoscafo… passi tutto, questa è Rimini. È del 1988 Rimini Rimini, un anno dopo il tono è lo stesso, la città pure.
Un impensabile Alain Delon cammina curvo su una grigia spiaggia, con il mare in tempesta e il cielo carico d’inquietudine. La prima notte di quiete, porta Rimini in coproduzione con la Francia. È il 1972 e il film è diretto da Valerio Zurlini. Gli umori e le tinte sono grigie e fosche così come i personaggi e la storia che raccontano.
Daniele Dominici (questo il nome del protagonista) è il nuovo supplente del liceo classico della città ma sotto in cappotto color cammello e la barba incolta si nasconde l’animo tormentato di un bellissimo Alain Delon.
La trama del film gira intorno al corteggiamento del professore ad un alunna che si scopre avere contatti con dei malviventi locali. Una storia di un amore impossibile, travagliato e tormentato… ma non diciamo più nulla. Alcuni critici dicono che Alain Delon non è mai stato così azzeccato per un personaggio. Il film è sicuramente da vedere, tra l’altro è stato restaurato nel 2009.
Ma Zurlini non era digiuno di Riviera, già un decennio prima, nello specifico nel 1961, portò a Riccione Claudia Cardinale e La ragazza con la valigia, sempre per una coproduzione francese.
Una stupenda Claudia Cardinale interpreta il ruolo della classica sedotta e abbandonata da un amore conosciuto in un estate a Riccione.
Zurlini firma anche Estate violenta (Riccione,1959) con Jean-Louis Trintignant, ambientato nell’estate del 1943. I figli della borghesia italiana passano un’estate spensierata mentre il mondo è in guerra…
Si torna alla Rimini vacanziera e scanzonata con Da zero a dieci di Luciano Ligabue. Girato nel 2002 è il secondo film del cantautore regista. L’aria che si respira è quella nostalgica di un gruppo di amici quarantenni che si ritrovano un week end a Rimini. Sono passati 20 anni dall’ultima volta quando tutto nelle loro vite cambiò, con la morte di un giovane amico della compagnia nell’attentato della Stazione di Bologna. Ma ci sono sentimenti ed emozioni che non si possono più afferrare…
E finiamo in bellezza anzi in grandezza! Lo sapevate che Bruce Willis ha girato a San Leo? Proprio così, una produzione hollywoodiana alle porte di Rimini. Hudson Hawk – Il mago del furto, non è proprio un capolavoro (nell’anno della sua uscita si è anche aggiudicato il premio come peggior film ai Razzie Award) ma Hollywood e pur sempre Hollywood!
Girato nel 1991 in Italia mostra un Bruce Willis nella parte di un ladro gentiluomo che tornato libero dopo dieci anni di prigione si vede costretto ad organizzare un colpo in Italia per aiutare un amico che si è cacciato in un brutto guaio. Regia Michael Lehmann…
E questo è tutto, in realtà non è tutto. Questa non è che una selezione pensata per raccontare due anime di Rimini, così come abbiamo fatto per Rimini nella letteratura e Rimini nelle canzoni… l’anima del divertimentificio e l’anima dai grigi nuvoloni neri.
Ah! C’è poi l’anima della pazzia, uno tra tutti l’ha interpretata al meglio, stiamo parlando del documentario dedicato all’Isola delle Rose di Stefano Bisulli, un bellissimo viaggio dentro la follia di un ingegnere bolognese che a largo della costa di Rimini si inventò uno stato autonomo, con tanto di moneta e lingua ufficiale…