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Il sale dolce di Cervia

Le saline di Cervia producono da tempi antichissimi un sale marino integrale definito “Oro Bianco”: la sua lavorazione ed esportazione segnò la storia della città e ne nutrì l’economia per molti secoli.
Il sapore inconfondibile di questo sale è dovuto all’essiccazione naturale e l’assenza di additivi, per cui il sale conserva tutti gli oligoelementi dell’acqua di mare. Viene chiamato anche sale dolce non perché sia effettivamente dolce ma perché possiede meno sali amari rispetto al sale tradizionale.

La varietà più pregiata è il Salfiore, un sale medio fine che spesso viene chiamato anche “sale del papa” perché fin dall’antichità, il primo raccolto di questo sale eccellente veniva portato in dono al Papa.

  • Oggi il sale dolce di Cervia è alla base della gastronomia cervese ma è anche dei trattamenti termali ed estetici che si effettuano alle Terme di Cervia.
  • L’oro bianco nel 2004 è diventato presidio slow food.
  • Il sale dolce di Cervia viene venduto in diversi punti vendita del centro cittadino, presso il Centro Visite Saline e sul sito www.salinadicervia.it
  • Cervia dedica al suo Oro Bianco l’evento “Sapore di Sale” ad inizio settembre, con degustazioni, menù a tema e gustose novità. Momento clou della festa l’Armesa de sel, cioè il trasporto a bordo di burchiella del sale appena raccolto al Magazzino del Sale con distribuzione di sale a tutti i presenti.

I luoghi del Sale di Cervia

  1. Musa – il Museo del sale
    Allestito all’interno dei Magazzini del Sale, Il Musa – Museo del sale ripercorre la storia del sale e della salina con l’aiuto di audiovisivi, pannelli, immagini e plastici. Al suo interno anche una “burchiella” barca in metallo a fondo piatto capace di contenere fino a 80 quintali di sale.
  2. Torre di San Michele
    Progettata per proteggere le scorte di sale, la Torre di San Michele fungeva da torre di guardia e magazzino. Ha l’aspetto di un massiccio torrione medioevale.
  3. Magazzini del Sale
    I Magazzini del Sale si trovano di fronte alla Torre di San Michele e si affacciano direttamente sul canale della salina; sono stati edificati a partire dal XVII secolo quando si rese necessario conservare maggiori quantità di sale prodotto.
  4. Salina Camillone
    L’ultima salina tra le 144 ad essere rimasta attiva è la Salina Camillone; oltre a produrre sale è parte integrande del Musa.
  5. Centro Visite Salina di Cervia
    Da qui prendono vita tutte le escursioni e le attività che si possono svolgere presso le saline. (Via Bova, 61 – Tel. 0544 973040 – www.atlantide.net/salinadicervia).

La Salina di Cervia

La Salina di Cervia è la porta di accesso sud al Parco del Delta del Po. Il suo valore naturalistico è indiscusso tanto da essere definita “Zona Umida di Importanza Internazionale” dalla convenzione di Ramsar. Inoltre, è Riserva naturale dello stato di popolamento animale dal 1979: al suo interno trovano dimora fenicotteri, cavalieri d’Italia, avocette e altre specie protette.

  • Le saline coprono un’area di 827 ettari a 1600 m dal mare. Oggi producono circa 50 mila quintali di sale all’anno, la cui lavorazione comincia ad aprile e termina alla fine di agosto con la raccolta.
  • Nel 1959 il metodo di lavorazione industriale ha sostituito quello artigianale a bacini multipli e creato grandi bacini unici, con la sola eccezione della Salina Camillone, unica superstite delle 144 a raccolta multipla.
  • È possibile visitare le saline con delle visite guidate. Tutti i percorsi partono dal Centro Visite Salina di Cervia, aperto da marzo a novembre (tutto l’anno su prenotazione) e si può scegliere tra percorsi naturalistici, produttivi e storico da effettuare a piedi oppure in barca (calendario delle escursioni sempre aggiornato).