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Rimini è una città storica che vanta un patrimonio monumentale ed artistico di alto livello. Il centro storico testimonia il passato romano della città così come quello rinascimentale.

Viene fondata dai Romani nel 268 a.C col nome di Ariminum e nel 27 a.C. viene costruito l’Arco d’Augusto, antica porta monumentale della città; mentre l’altro ingresso, il Ponte di Tiberio, viene costruito tra il 14 e il 21 d.C.
Nel 1432, a inizio Rinascimento, entra nel vivo il potere dei Malatesta con Sigismondo, cui si deve la realizzazione di Castel Sismondo e del Tempio Malatestiano. Perché la città assuma la moderna connotazione di città turistica si deve attendere l’inaugurazione del Grand Hotel nel 1908, che trasforma Rimini in una meta turistica d’élite. Il turismo, però, si interrompe bruscamente al passaggio delle guerre mondiali, soprattutto la seconda che nel nel 1944, con 396 bombardamenti, distrugge l’82% delle costruzioni presenti in città.
Negli anni Cinquanta, Rimini rinasce dalle macerie del secondo dopoguerra e diventa capitale del turismo di massa.

  1. Piazza Tre Martiri
    È l’antico foro della città, incrocio tra cardo (oggi via Garibaldi e IV Novembre) e decumano (Corso d’Augusto), secondo il classico schema urbanistico romano. Piazza Tre Martiri è percorsa ai lati da portici con caffè e negozi, contiene due monumenti: la statua bronzea di Giulio Cesare e il cippo di pietra a memoria dei Tre Martiri uccisi qui durante la Seconda Guerra Mondiale. Proprio nel foro di Rimini Giulio Cesare pronunciò la celebre frase “Il dado è tratto” all’indomani del passaggio del Rubicone.
  2. Piazza Cavour
    Sede del potere politico di Rimini, un lato accoglie le facciate di Palazzo dell’Arengo, Palazzo Garampi (sede del Comune) e Palazzo del Podestà mentre un altro è occupato dal Teatro Galli, inaugurato nel 1857 da Giuseppe Verdi e riaperto al pubblico nel 2018 dopo un attento restauro. Due i monumenti di rilievo che si trovano in questa piazza: la statua di papa Pio V realizzata nel 1611 e la Fontana della Pigna (XVI secolo), unica fonte di acqua potabile della città fino al 1912.
  3. Vecchia Pescheria
    In Piazza Cavour, dietro la Fontana della Pigna, si apre il corridoio di marmo della Vecchia Pescheria. Percorrendolo, ci si ritrova in una piazzetta circondata da librerie, negozi e locali notturni: è il cuore della movida invernale, frequentata anche d’estate grazie ai tavolini all’aperto e all’atmosfera informale.
  4. Arco d’Augusto
    Simbolo della città, nonché antica porta d’ingresso, costruita nel 27 a.C. per celebrare la grandezza dell’imperatore Ottaviano Augusto. La struttura  dell’Arco d’Augusto è permeata da un forte carattere religioso e propagandistico, l’architettura richiama quella del tempio, la decorazione è piena di simboli celebrativi. La merlatura che decora oggi la sommità è stata aggiunta in epoca medioevale, mentre in origine c’era una statua marmorea raffigurante l’imperatore su una quadriga.
  5. Ponte di Tiberio
    Monumento di epoca romana incredibilmente ben conservato malgrado le due guerre mondiali e il traffico che continua a percorrerlo. Il Ponte di Tiberio  è stato denominato per la sua resistenza “ponte del diavolo”. Iniziato in età augustea e completato da Tiberio tra il 14 e il 21 d.C., è realizzato interamente in pietra d’Istria, è lungo 70 metri e si compone di 5 arcate. L’architettura unisce utilità, armonia ed esaltazione degli imperatori.
  6. Domus del Chirurgo
    Sito archeologico di grande valore, emerso durante gli scavi in occasione dei lavori in piazza Ferrari e aperto al pubblico nel 2008. Una struttura in vetro protegge i resti di una Domus di epoca tardo imperiale probabilmente di proprietà di un medico chirurgo, Eutyches e accanto, i resti stratificati e ben conservati di altre costruzioni più tardive. Nel vicino Museo della Città (Via Tonini, 1 – tel. 0541.793851)  sono conservati 150 strumenti chirurgici appartenuti al medico. Ingresso 7€, include ingresso  a Domus e Museo.
  7. Tempio Malatestiano
    Capolavoro di arte rinascimentale, la sua costruzione fu avviata da Sigismondo Pandolfo Malatesta a metà del XV secolo, partendo dai resti di una chiesa francescana.  La facciata è stata disegnata da Leon Battista Alberti, mentre al suo interno è conservato il Crocifisso ligneo di Giotto e l’affresco di Piero della Francesca “Sigismondo Pandolfo Malatesta inginocchiato davanti a San Sigismondo re di Borgogna” oltre a un certo numero di sculture marmoree, stucchi e decorazioni dorate.
  8. Castel Sismondo
    Voluto da Sigismondo Pandolfo Malatesta e costruito tra il 1437 e il 1446, è andato parzialmente distrutto nel corso dei secoli tanto che oggi ne resta solo il nucleo centrale. Tutte le torri difensive sono rivolte verso la città e non verso l’esterno: pare che Sigismondo avesse più paura degli attacchi dei riminesi che di quelli esterni. Castel Sismondo è sede di mostre, eventi culturali e dal 2021 del Museo Internazionale Federico Fellini.